Il reiterarsi degli attacchi all'uomo nelle acque antistanti Sharm El Sheikh hanno imposto alle autorità egiziane l'adozione del provvedimento di chiusura delle spiagge. E' pronosticabile che la Farnesina provvederà a segnalare questo problema a breve, ma certo non a dichiarare la destinazione a rischio. Pertanto - e purtroppo - per i clienti in partenza ci troviamo di fronte ad una situazione molto particolare in base alla quale possiamo considerare mutato un elemento contrattuale sostanziale e cioè la fruibilità delle spiagge ed il godimento di queste ultime e delle acque attraverso le immersioni che non sono quindi più possibili.
Il provvedimento fa quindi venire meno un elemento sostanziale della motivazione a raggiungere la destinazione e pertanto si rende opportuno mediare tra tour operator e clientela dal momento che stiamo in ogni caso partendo da un fabbisogno di vacanza che già si è espresso in un contratto. Procediamo quindi con il proporre un differimento di destinazione per le partenze più immediate proponendo altre destinazioni del Mar Rosso o del Mediterraneo Egiziano.
Altra possibilità è il differimento nel tempo e quella del differimento nel tempo e nello spazio, il bonus e, in ultima analisi, per quel citato discorso di "bisogno di vacanza", la restituzione della cifra versata senza penali. Il pubblico italiano è senz'altro interessato alle immersioni ma ha spesso oggettive resistenze a entrare nelle acque di Sharm in questo periodo in ragione della loro temperatura bassa. In tal senso è possibile che un numero consistente di clienti vorrà partire lo stesso (al momento ci risultano infatti pochissimi consumatori che chiedono soluzioni alternative alla partenza)